Sur la route: Normandia e Bretagna

RACCONTO DI VIAGGIO
TOUR NORMANDIA – BRETAGNA
22 – 29 APRILE 2023

Sabato, 22 aprile 2023
Primo giorno di viaggio del Tour Normandia/Bretagna:  come sempre ci si ritrova al Nuovo Ospedale San Gerardo, sono le 4:15 siamo un po’ assonnati ma tutti presenti  si parte con il bus privato verso l’Aeroporto di Linate, destinazione Parigi.
La città ci accoglie con una pioggerellina, preludio del clima che ci aspetterà  per (quasi) tutti i giorni del nostro viaggio.
Incontriamo la nostra guida, sig. Walter e con lui partiamo in pullman verso Rouen, la capitale della Normandia, qui troviamo, fortunatamente, il sole.
Rouen  è una città portuale ricca di arte, storia e cultura.
La testimonianza del suo  splendore si ritrova nell'architettura di grande pregio storico e artistico, nelle numerose chiese gotiche (la Cattedrale di Notre-Dame è una delle più grandi e sfarzose chiese gotiche della Francia e si trova nella Città Vecchia,  a poca distanza dalla Piazza del Mercato dove Giovanna d’Arco fu arsa viva), nelle sue strade acciottolate e nelle case medievali a graticcio.
Passeggiando ci immergiamo nel Medioevo e, al termine della visita della città, stanchi ma soddisfatti e felici, anche per la competenza e simpatia di Walter, che ci ha subito conquistati con i suoi racconti, ci avviamo verso l’albergo che ci ospiterà per la nostra prima notte in terra di Francia.


Domenica, 23 aprile 2023
Colazione in albergo e, puntualmente, alle  9:00  eccoci in partenza per Etretat.
Piove allegramente ma ciònonostante, coraggiosamente muniti di impermeabili e ombrelli, dopo aver ammirato la spiaggia e lo splendido panorama, saliamo (e "si sale" davvero!) verso la cima della famosa falesia dove possiamo veramente godere di un  panorama mozzafiato, le  falesie di Alabastro ci conquistano immediatamente e si comincia forsennatamente a fotografare ogni angolo di queste scogliere, i "clic" si sprecano...
Infine, un po’ bagnati e gocciolanti ci avviamo verso il ristorante per il pranzo.
Nel pomeriggio, dirigendoci verso Le Havre passiamo sul famoso Ponte di Normandia e giungiamo a Honfleur senza pioggia, anzi, persino con il sole che si fa spazio tra le nubi.
Il paese è veramente affascinante, ammiriamo il delizioso porticciolo e le case in legno.
Anche la  Chiesa di Santa Caterina (che resiste da ben 500 anni), presenta una particolarità, molto rara in Francia: è costruita principalmente in legno, con l'utilizzo di  elementi di scarto  della cantieristica navale, è un monumento unico e storico.
Proseguiamo verso la meta finale di questa giornata: Caen che ci accoglie con un bellissimo sole e con la magnificenza dei suoi edifici, tra cui spicca per magnificenza l'Abbazia di Saint Etienne che ospita la tomba del Re Guglielmo il Conquistatore.
Ci dirigiamo infine all'albergo che ci ospiterà per le due notti successive.

Lunedì, 24 aprile 2023
Si parte  alle  8:00, "Eh presto!" penserete voi, (veramente anche noi!), ma sarà l’orario che terremo sempre per tutto il tour, quindi... sveglia 6:30, colazione alle 7:00 e poi...via!
Giornata dedicata alla storia,  prima quella medioevale con la visita della Cattedrale di Bayeux e successivamente al Museo dell'Arazzo dove avremo modo di ammirare il  magnifico "ricamo" di lana su tessuto di lino lungo 70 metri.
La Cattedrale di nostra Signora (in francese: Cathédrale Notre-Dame de Bayeux), è un capolavoro dell'architettura romanica e gotica in Normandia, e rappresenta il principale luogo di culto cattolico di Bayeux, nel dipartimento del Calvados. La chiesa, sede del vescovo di Bayeux, è monumento storico di Francia dal 1862.
L'Arazzo di Bayeux, noto anche con il nome di Arazzo della regina Matilde (e anticamente come Telle du Conquest) è un tessuto ricamato (non un vero e proprio arazzo, a dispetto del nome corrente) realizzato in Normandia o in Inghilterra nella seconda metà dell'XI secolo, che descrive per immagini gli avvenimenti chiave relativi alla conquista normanna dell'Inghilterra del 1066, culminanti con la battaglia di Hastings.
Terminata la visita di Bayeux ci avviamo verso Arromanches per visitare l'interessante Museo, ideato per commemorare il 6 giugno 1944 e la battaglia della Normandia.
È costruito di fronte alle vestigia ancora visibili del porto artificiale costruito per lo Sbarco, e fu inaugurato nel 1954.
Arromanches era un importante punto di approdo e il  lido, (nome in codice Gold Beach) durante le operazioni militari, venne scelta per accogliere i porti di sbarco artificiali conosciuti come Port Mulberry, durante l’invasione della Francia che avrebbe portato alla fine della seconda guerra mondiale.
Per preparare l’invasione delle Normandia il primo ministro britannico Whiston Churchill fece costruire sul Tamigi due porti prefabbricati che vennero montati nella baia di Arromanches: 146 cassoni in cemento affondati a formare un frangiflutti semicircolare a cui furono ancorati ponti galleggianti.
I porti furono progettati in modo tale per poter essere trasportati attraverso la Manica in gran segreto, e fungere da appoggio temporaneo per gli sbarchi del D-Day.
Dopo la pausa pranzo fatta di fronte al mare proseguiamo la giornata dedicata alla Storia.
Prima di arrivare alla spiaggia di Omaha, Walter ci conduce a  Port en Bessin, dove ammiriamo uno spettacolo unico nel suo genere, infatti quando scende la marea, una spiaggia sconfinata piena di conchiglie e una gran varietà di molluschi e crostacei si staglia all’orizzonte.
La vista è meravigliosa,  soprattutto perché il mare crea delle forme geometriche a spirale con le conchiglie, cosi perfette da sembrare finte, mentre è  uno spettacolo naturale dato dalle maree,  assolutamente da non perdere, se si capita da quelle parti.
Ma la giornata non è ancora terminata...
La visita alla spiaggia di Omaha dove si è svolto lo sbarco degli Alleati e del relativo cimitero è stato il culmine di questa giornata che ci ha coinvolti emotivamente ricordandoci il sacrificio di questi uomini che ci hanno liberato dal giogo nazista.
L’impressionante cimitero di guerra americano di Colleville-sur-Mer accoglie e protegge i resti di 9.387 giovani soldati americani che persero la loro vita nei duri ed oscuri giorni della "Battaglia di Normandia".
Il cimitero commemora e onora i sacrifici fatti dagli Stati Uniti d’America per la liberazione d’Europa. Da questo luogo si scorge Omaha Beach, la spiaggia degli sbarchi di "Operazione Overlord" operazione militare che ha fatto registrare più morti.

Martedì, 25 aprile 2023
Salutiamo la Normandia per raggiungere la Bretagna,  ricorderemo le città con le casette in legno, la tranquillità dei luoghi attraversati, gli animali lenti al pascolo, i fiori brillanti, il  verde dei prati e il giallo della colza che ci ha sempre accompagnato, le tante chiese in stile gotico e le meraviglie che ci hanno fin qui stupito ed allietato.
L'ultima tappa della Normandia è Le Mont Saint Michel, si tratta di  un isolotto roccioso che si trova nella costa settentrionale della Francia.
Qui venne costruito un santuario in onore di San Michele Arcangelo.
L'architettura del Santuario, unita al fascino delle maree, fenomeno naturale impressionante (l'acqua avanza alla velocità di 6km/h!) ne fanno uno dei siti turistici più visitati di tutta la Normandia.
La visita di questo sito e del panorama che si può ammirare dall'alto della costruzione ha affascinato anche noi, ripagandoci della fatica di una bella arrampicata.
La sua lunga storia ebbe inizio nel 708 quando,  dopo la costruzione del Santuario,  il monte divenne un luogo di pellegrinaggio molto frequentato.
Nel corso del tempo l’isola è stata usata come fortezza, rimanendo uno dei pochi luoghi in Francia capace di resistere agli attacchi inglesi durante la guerra dei Cent’Anni.
Dopo la Rivoluzione Francese il luogo divenne una prigione.
Diventato monumento storico nel 1874, attualmente (dal 1979) Mont Saint Michel è considerato Patrimonio dell’Umanità.
Dopo il pranzo, con vista su Mont Sain Michel e graziati da una giornata senza pioggia, ci dirigiamo a Cancale, luogo che aspettavamo di visitare soprattutto perché Walter ci aveva garantito di poter assaggiare le famose “ostriche”, direttamente al porto, davanti al mare dove vengono coltivate.
Quasi tutti abbiamo almeno assaggiato e gustato questo meraviglioso prodotto locale.
Come Venere, Cancale è nata da una conchiglia!
Già al tempo dei Romani qui si mangiavano le ostriche. Questo antico borgo ha acquisito lo status di vera e propria città rifornendo la corte reale di nasse e di marinai.
Nel XIX secolo, infatti, i marinai vennero ingaggiati per le stagioni di pesca sull’isola di Terranova, divenendo così dei Terre-Neuvas e lasciando alle loro consorti la gestione del borgo.
Di quest’epoca, le attuali abitanti di Cancale, conservano la schiettezza, soprattutto al porto di La Houle e nelle pittoresche rues de derrière (vie posteriori), addossate alla falesia.
La città alta era invece il presidio degli armatori.
Lasciata Cancale andiamo verso Saint Malo, città che custodisce un concentrato di storia, cultura, gastronomia, scorci di mare e spiagge battute dai venti: con i suoi forti, i fari e i bastioni, narra storie di pirati e di vascelli, aneddoti di armatori, corsari e marinai erranti.
La città emana un fascino davvero incredibile e sembra trasportare i suoi visitatori indietro nel tempo, ammalia con i suoi angoli pittoreschi, resi particolarmente suggestivi grazie alle costruzioni difensive, alle mura che difendono la città e alle case realizzate con il particolare granito Chausey, chiamate les malouinières.
La giornata è conclusa: si va verso l’albergo con la mente piena delle bellissime esperienze che la Bretagna ci ha regalato.


Mercoledì, 26 aprile 2023
Oggi si comincia a esplorare la Bretagna e più esattamente la Costa di Granito Rosa e i Calvari Bretoni, caratteristiche architetture religiose.
Nel cuore della Cotes d’Armor, in uno degli angoli più affascinanti della Bretagna, si trova la Costa di Granito Rosa: la roccia, in questo tratto di mare, è caratterizzata da una incredibile colorazione rosa e si presenta in forme spesso bizzarre e stravaganti, che si alternano a insenature verdissime e vivaci stazioni balneari. Il colore rosa dei graniti è dovuto a una particolare miscela di quarzo, mica, feldspato e ossido di ferro.
Dopo l’ossidazione ad una temperatura di circa 800 ° C, il granito diventa rosa.
Questo è un fenomeno raro che si è verificato solo in Bretagna, in Corsica e in Cina.
La costa di granito rosa si estende per circa 16 km dalla città di Trébeurden a Perros-Guirec, attraversando 4 comuni tra cui Trébeurden, Pleumer-Bodou, Trégastel e PPerros-Guirc.
Una leggera pioggerella ci ha accompagnato sino al faro dove abbiamo goduto di uno spettacolare panorama, ognuno di noi ha individuato, nelle forme dei vari massi di granito sparsi lungo il percorso, oggetti diversi.
Lasciate le bellezze della costa, abbiamo visitato 2 imponenti Calvari.
I calvari bretoni sono tra i più noti e si distinguono da quelli più semplici, composti dal solo crocifisso, per la loro complessità e presenza di altre sculture che circondano la Crocifissione stessa e che, generalmente, rappresentano la Vergine Maria e gli Apostoli  ma a volte anche Santi e altre figure bibliche e no.
Il Calvario più grande di tutta la Bretagna (realizzato tra il 1581 ed il 1588) è quello di Guimiliau: si tratta di una scenografica rappresentazione  con circa 200 statue in granito che vanno a raffigurare 25 scene a soggetto religioso.
Scuro ed a tratti grezzo, è assolutamente affascinante.
Il complesso (o recinto) parrocchiale di Guimiliau (in francese "enclos paroissial de Guimiliau") è un tipico complesso parrocchiale (enclos paroissiaux) bretone, che si trova giustappunto nella località di Guimiliau, nel dipartimento del Finistère, e che è stato realizzato in gran parte in stile gotico fiammeggiante tra il XVI secolo e il XVII secolo (ovvero nel periodo in cui la località godeva dei proventi derivati dal commercio del lino).
Il secondo complesso parrocchiale, che visitiamo è quello di Saint-Thégonnec.
E’ un tipico complesso parrocchiale bretone, che si trova nella località di Saint-Thégonnec, nel dipartimento del Finistère, e che è stato realizzato in stile gotico e rinascimentale in gran parte tra la fine del XVI secolo e il XVIII secolo.
Tra gli elementi principali di questo enclos, ubicato in Place de l'Eglise, vi sono una chiesa eretta a partire dal 1583 e uno dei monumentali calvari bretoni, risalente al 1610.
La chiesa comprende una torre gotica di questo periodo, ma molte modifiche sono state fatte fino al XVIII secolo.
Si possono ammirare le belle vetrate, molte statue e pale d'altare policrome.
I Calvari si trovano sparsi in gran numero per tutta la Bretagna e molti vengono posti su una collina prorprio a simboleggiare la collina del Monte Calvario.
Finiamo la giornata in albergo, stanchi ma senz’altro pieni di altre meravigliose scoperte che ogni giorno questo tour ci regala.


Giovedì, 27 aprile 2023
Oggi si visita un’altra porzione della regione di Finistère che è la meno turistica della Bretagna ma anche la più estrema: il vento è qui una costante e le onde invadono la terra con forza, tuttavia, è qui la vera essenza bretone.
Iniziamo dalla Pointe de Pen-Hir, in bretone “Beg Penn Hir, è un promontorio alto circa 70mt sul livello del mare, nella Francia nordoccidentale, penisola di Crozon.
La giornata è veramente inclemente, pioggia e vento, ma a noi intrepidi viaggiatori non  spaventa nulla e, armati di impermeabili, ombrelli che il vento chiude,  ci dirigiamo alla  punta della "fine del mondo", che raggiungiamo bagnati fradici,  ombrelli inutili,  data la forza del vento,  ma lo spettacolo è veramente unico e grandioso.
Il promontorio ospita il Monument aux Bretons de la France Libre, opera detta anche “Croce di Pen-Hir”, eretta nel 1951 in memoria dei Bretoni che hanno vissuto  la Seconda Guerra Mondiale e inaugurata nel 1960. L’iscrizione sul monumento recita “Ai Bretoni della Francia Libera - MCMXL - MCMXLV - La Francia ha perduto una battaglia, ma non ha perduto la guerra. Nell'universo libero, delle forze immense non hanno ancora fatto un dono. Un giorno, queste forze immense schiacceranno il nemico".
Dirigendoci verso la punta di Pen Hir, abbiamo visto da lontano le gigantesche ancore che segnalano il Memorial Museum dedicato alla Battaglia dell'Atlantico e che rende omaggio a tutti i marinai, civili e soldati, scomparsi in mare durante questo cruciale e cruento episodio della Seconda Guerra Mondiale: stato costruito in uno dei fortini sulla scogliera di Kerbonn, a 50 mt. sopra il mare.
Però, prima di arrivare alla prossima meta dell'estremità della Bretagna, Walter ci regala un'altra  “chicca” non prevista dal tour: in mezzo al nulla ci fa scendere dal pullman per andare a visitare, quella che  sembrerebbe a prima vista, un’anonima chiesetta di campagna, invece si tratta della Cappella di S. Maria, che fu lì eretta nel 1570 sui resti di un'antica cappella romanica, in mezzo a lande quasi disabitate.
Monumento Storico dal 1916, è circondata da un recinto con un arco trionfale settecentesco e un incubo tre croci.
All'interno della cappella, con collaterale, una delle più belle pale d'altare della regione, barocco, riflette la prosperità del luogo dove un tempo sorgeva una grande fiera.
L'edificio è anche ricco di tre altari, bassorilievi e un'importante statuaria, da notare anche le decorazioni che decorano la volta.
Santa Maria della cappella Ménez-Hom si trova a Plomodiern, città costiera di Finistère, 15 km a nord est di Douarnenez.
Dopo questa sosta raggiungiamo Pointe du Raz che raggiunge circa 70 metri di altezza.
Scolpita dall’oceano e dai venti, varrebbe, da sola il viaggio nella regione.
Pointe du Raz è noto come il punto dove finisce il mondo, un sito naturale riconosciuto come “Grand site de France”, che da sempre affascina i suoi visitatori: è uno sperone di granito in continua sfida con l’Oceano, diventato il simbolo della lotta perpetua tra la terra, il vento e il mare. La parola "raz" deriva da un termine bretone che sta ad indicare una corrente rapida e sono proprio le correnti del mare che la rendono così affascinante e pericolosa allo stesso tempo.
Il punto che si trova tra l’isola e il mare è la parte con le correnti più impervie, la temibile “Raz de Sein” una forte corrente di marea molto temuta da tutti i marinai, sin dal passato.
Veramente provati dalla giornata per la pioggia e per il vento che oggi hanno fatto da padroni, arriviamo in albergo per una bella doccia calda e una rilassante serata, ce la meritiamo...


Venerdì, 28 aprile 2023
Questo penultimo giorno inizia con una visita nel centro di Quimper dove avevamo trascorso la notte.
Ci sono voluti tre secoli per edificare la cattedrale di Quimper e il  risultato è uno degli esemplari più belli dell’arte gotica. Perfettamente restaurate, due sorprendenti guglie si innalzano a 76 m di altezza.
Superando il portale d’ingresso della Cattedrale, è possibile veder fiammeggiare le vetrate, per un'illusione ottica.
Di fronte alle statue degli Apostoli, strade lastricate sembrano condurci nel Medioevo.
Case a graticcio costeggiano rue Kereon (dei calzolai), disegnando una bellissima prospettiva su Saint-Corentin.
Una delle dimore più belle si scorge all’angolo di rue des Boucheries.
La ceramica di Quimper sfoggia tocchi naïf e vivaci. Le ciotole hanno reso famosa la celebre coppia di bretoni in costume tipico.
Il mercato coperto con colori e profumi inebrianti, verdura, frutta fresca, formaggi e pesce sono esposti come quadri.
Kemper (confluenza) si espande all’incrocio tra i fiumi Steir e Odet.
La leggenda narra che il Re Gradlon, fuggendo dalla città di Ys inghiottita dalle acque, ne avrebbe fatto la capitale della Cornovaglia.
I romani svilupparono la vocazione commerciale della città. Nel XIII secolo, le corporazioni si stabilirono ai piedi della cattedrale in costruzione. Ricchi emissari del re di Francia aumentarono lo sviluppo della città ed edificarono dei palazzi signorili. In seguito, la città si estese nobilmente lungo le sue banchine fiorite.
Lasciamo Quimper per andare a visitare Concarneau.
Concarneau, è una "ville close", ossia una città chiusa da fortificazioni. La cittadella fortificata è ben visibile dal lungomare, ed è quindi la prima cosa che appare dinanzi agli occhi dei viaggiatori.
Entrando nel centro storico il turista è subito accolto dalla Torre dell’Orologio, uno dei monumenti più fotografati della Bretagna, la quale porta incisa su targa una scritta in latino: “Tempus fugit velut umbra”, ossia "Il tempo passa come un'ombra". Una volta dentro la ville ti assorbe l’atmosfera tipicamente bretone, fatta di brasserie, patisserie e creperie dalle quali arrivano i profumi accattivanti caratteristici del territorio.
Ma se cerchi un prodotto assolutamente locale da regalare e da regalarti, il consiglio è fare acquisti in una delle diverse botteghe di sardine. Si riconoscono subito dalle tante lattine colorate esposte nelle vetrine o sugli usci, sistemate per grandezza e qualità.
Sono veri e propri oggetti da collezione, e ci sono addirittura latte contenenti sardine in edizione limitata, disegnate da artisti famosi.
In realtà poi il nostro gruppo, va detto, ha quasi "saccheggiato" un bellissimo negozio di impermeabili e capispalla...questo per la cronaca...
Dopo un ottimo pranzo, ça va sans dire
andiamo a visitare i famosi megaliti di Carnac.
I megaliti di Carnac furono eretti durante il Neolitico, tra il 5.000 e il 2.000 a.C., da alcune comunità sedentarie che si dedicavano all’allevamento e all’agricoltura. Sono costruzioni in pietra disposte in file di menhir – parola bretone che significa “pietra lunga” – e in cerchi, ma si trovano anche pietre isolate, tumuli (ovvero tombe individuali) e dolmen (tombe collettive). Innalzati prima delle piramidi egizie, sono l’insieme più celebre e affascinante di quel periodo, tanto che Carnac è considerato uno dei centri più importanti al mondo per la cultura neolitica, candidato a diventare patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Le pietre che qui si ammirano sono tremila, iscritte nel paesaggio della Bretagna non solo come monumento storico, ma anche quale architettura eccezionale e sito naturale straordinario. L’area archeologica è articolata in più siti, dei quali il più imponente è l’allineamento del Ménec, con 1099 menhir disposti in 11 file parallele che poi, attorno al villaggio di Ménec, formano un semicerchio di 70 megaliti. Seguono l’allineamento di Kermario, con 1029 menhir disposti su 10 file, e l’allineamento di Kerlescan, con un colonnato di 555 pietre terminante in un semicerchio di 39 menhir. Vi sono il gigante di Manio, una pietra di quasi 6 metri circondata da un recinto di piccole lastre in pietra, e il tumulo di Kercado, risalente al 3.800 a.C.
E finiamo la giornata con un’altra sorpresa di Walter, con un fuori programma ci porta a visitare la città di Vannes.
Vannes è una meravigliosa città medievale, affacciata sul golfo del Morbihan, è una delle più belle cittadine della Bretagna, siamo rimasti  incantati dalla sua autentica atmosfera medievale, con le mura di cinta e le porte fortificate, con le sue stradine tortuose e le piazze acciottolate, ma soprattutti dalla sua vivacità e allegria, che si può trovare fra i tanti caffè, bistrot e mercati della città vecchia, così come presso il piccolo porticciolo.
Il centro storico incanta i visitatori con i suoi angoli pittoreschi, i bastioni possenti e i giardini fioriti .
Concludiamo la giornata raggiungendo la città di Rennes, dove passeremo la nostra ultima notte in Francia.


Sabato, 29 aprile 2023
Dopo aver caricato tutte le valigie sul pullman si parte verso l'aeroporto di Parigi .
Siparietto simpatico all'autogrill , durante la sosta per il pranzo, prima dell'arrivo a Parigi: l'incontro con i tifosi della squadra di calcio del Nantes che si stavano recando a Parigi per la finale della Coppa di Francia, cori e balli inondati da tanta birra, hanno concluso questa nostra avventura, qualcuno si è spaventato da tanto “casino” non certo Pinuccia che ha fraternizzato con i tifosi, inneggiando insieme a loro per la vittoria, (per la cronaca la squadra del Nantes ha poi perso 5 a 1 contro il Tolosa!)
Ebbene sì siamo arrivati alla fine di questo viaggio, questi giorni pur se faticosi, e quasi sempre accompagnati dalla pioggia, o da un'aria frizzante e solo raramente dal sole, sono passati in un lampo.
La Normandia, ci ha conquistati con il suo paesaggio fatto di piccoli e grandi campi di colza, boschetti e le sue immancabili e famose vacche, insieme ai campi di lino, ma soprattutto con la sua ricca storia medievale testimoniata dalle splendide abbazie , dalle cattedrali gotiche alle spiagge teatro dello sbarco degli Alleati del 1944.
La Bretagna, ci ha stupiti, con un’identità talmente forte da distinguersi dalla stessa Francia (il cartello “Qui finisce la Francia” che un tempo segnava il confine ha una sua precisa ragion d’essere), penisola protesa sull’oceano battuta dal mare in tempesta, con le sue isole, le città corsare, i fari, le coste selvagge, i calvari e con una storia che affonda le radici nell’epoca dei megaliti, per non parlare della cucina e della gastronomia (a partire dalle prelibate ostriche fino ad arrivare alle sardine).
Tutto questo insieme ad "amici di viaggio " sì, dico "amici" e non "compagni di viaggio", perché pur con le nostre diversità caratteriali, ci siamo uniti , come quando qualcuno di noi ha avuto qualche difficoltà , senza nessuna esitazione, ci siamo prontamente attivati, un esempio per tutti, a Mont Saint Michel una di noi voleva rinunciare a salire all'Abbazia perché troppo impegnativo, ma due "ragazzi" prontamente l'hanno aiutata e così anche Lei ha potuto godere della visita alla meravigliosa Abbazia .
Ma non bisogna certamente dimenticare chi ci ha aiutato a conoscere e capire queste due splendide regioni della Francia, la nostra guida Walter, un'autentica enciclopedica vivente, appassionato di Storia ci ha condotto per mano in questi giorni, facendoci scoprire e capire le bellezze di questi luoghi.
E se questo è stato realizzato ed apprezzato da tutti è perché la nostra insuperabile Luigia ha ben organizzato ogni piccolo dettaglio cercando di accoglierle ogni esigenza, un grazie quindi a Lei e un saluto a tutti voi nell'attesa della prossima avventura.


Ciao da Mariella (reporter)
Ciao da Nadia (correttore bozze e pubblicazione)